Tutelare il minore in una coppia ad alta conflittualità è una questione complessa e delicata. I bambini, anche se non esplicitamente coinvolti nei conflitti, possono risentire enormemente delle dinamiche di tensione, violenza psicologica, o comportamenti destabilizzanti. Ecco alcuni passaggi da considerare per proteggere il benessere del minore:
1. Bisogna creare un ambiente sicuro e stabile
- Stabilità emotiva e fisica: Assicurati che il bambino possa crescere in un ambiente che minimizzi l’esposizione al conflitto. Questo significa evitare di litigare davanti a lui, e se ciò accade, cercare di risolvere i conflitti in modo non aggressivo.
- Creare continuità: I bambini hanno bisogno di routine. Cercare di mantenere una certa continuità nella vita quotidiana (orari, attività, luoghi) è importante, in modo che non si sentano spiazzati dai conflitti degli adulti.
2. Separare il conflitto dalla genitorialità
- Gestire il conflitto in separata sede: I conflitti con il partner dovrebbero idealmente essere risolti fuori dalla vista e dall’udito del bambino. Questo significa non coinvolgerlo nelle discussioni o nei litigi.
- Focus sui bisogni del minore: Quando si è genitori, è cruciale ricordare che l’obiettivo primario è sempre il benessere del bambino. Anche in presenza di conflitti, bisogna cercare di mettere da parte le tensioni e agire nel suo migliore interesse.
3. Supporto esterno
- Interventi professionali: In casi di conflitto grave, può essere utile avvalersi della figura del coordinatore genitoriale per affrontare le dinamiche tra i genitori e migliorare la comunicazione.
- Supporto legale: In situazioni in cui il conflitto è insostenibile, le autorità competenti (avvocati, assistenti sociali) possono intervenire per garantire che il bambino riceva la protezione necessaria, soprattutto se esistono rischi di violenza psicologica o fisica.
4. Comunicazione chiara e positiva con il minore - Ascolto e supporto emotivo: Parla con il bambino, ma senza forzarlo a prendere parte al conflitto. È importante far capire al bambino che può esprimere i suoi sentimenti riguardo la situazione, senza sentirsi responsabile o colpevole per i conflitti dei genitori.
- Spiegare senza coinvolgere: Se il bambino è abbastanza grande, è necessario spiegare la situazione in modo semplice, rassicurante, e adatto alla sua età. Non bisogna mai accusare l’altro genitore davanti al bambino, ma piuttosto rassicurarlo che, nonostante i conflitti, entrambi i genitori lo amano e continueranno a prendersi cura di lui.
5. Protezione da manipolazioni
- Evitare la manipolazione emotiva: I bambini non dovrebbero essere usati come strumenti nei conflitti tra genitori. Evitare di farli sentire in una posizione in cui devono scegliere tra i due, poiché questo può danneggiarli psicologicamente.
6. Educazione alla gestione dei conflitti
- La gestione dei conflitti: Sebbene sia importante che i genitori imparino a gestire i conflitti in modo sano, è altrettanto utile educare il bambino a comprendere le emozioni e a sviluppare competenze relazionali per gestire le proprie difficoltà future.
7. Supporto alla genitorialità
- Co-genitorialità: Anche se i genitori sono in conflitto, è importante che possano lavorare insieme per sostenere il benessere del bambino. La co-genitorialità implica una collaborazione per garantire che le necessità del minore siano soddisfatte, stabilendo un piano educativo comune, se possibile.
8. Cautela nelle separazioni e nei divorzi
- In caso di separazione o divorzio, è importante evitare che il processo legale diventi un ulteriore fattore di stress per il bambino. La separazione dei beni e la custodia devono essere gestiti con il massimo rispetto per il benessere del minore.
In una coppia ad alta conflittualità, il benessere del minore deve essere una priorità assoluta. Agire in modo protettivo, cercare il supporto professionale e mantenere la separazione tra i conflitti e la genitorialità sono passi essenziali per minimizzare l’impatto negativo sulla crescita e lo sviluppo del bambino.
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